La città dei Superbi

 

Insegna Vittorio Sgarbi che intere carriere e fortune possono essere costruite sulle polemiche, più o meno reali, o sul ruolo dello spocchioso antipatico. Il personaggio  mi si attaglia particolarmente e quindi non mi par vero, dopo aver randellato di insulti mezzo mondo genoano, dagli ultrà ai soloni della gradinata, di poter polemizzare anche con un altro Druido. 

 

Qualche giorno fa dicevo che il genoano medio è stabile ed equilibrato come la Faglia di Sant'Andrea e costruttivo come un plotone di termiti durante un maremoto.

E' sicuramente stato quindi per la sua caratteristica generosità che Cecco ha deciso di darmi ragione con un pezzo di qualche giorno fa.

E' veramente difficile trovare una cosa con la quale io possa essere più in disaccordo.

A pensarci, nello slogan "cacciamo gasperini" posso trovare come unico pregio quello che alcuni eretici ascrivevano a Giuda Iscariota: nell'economia della Passione di Cristo, qualcuno doveva fare il traditore, che era il ruolo più difficile e umile, e quindi fu Giuda il vero salvatore dell'umanità.

Allo stesso modo, qualcuno doveva prendere il coraggio di gridare la stupidaggine latente che teste meno reattive avrebbero potuto lentamente concepire: a Cecco va il merito di averla gridata forte e chiara. E' un sacrificio nobilissimo e apprezzabile.

Nel merito, invece, non capisco seriamente questa uscita a quale diavolo di logica risponderebbe, se non a quella in virtù della quale, ciclicamente, il Genoa dovrebbe "schierare in campo la Squadra Primavera" (dando una lezione di non si sa cosa a non si sa chi), gli stadi italiani dovrebbero "copiare il modello inglese", o l'Italia imparare un po' "come si fa in Europa".

Mah.

Non capisco se chi propala queste idee e le tante simili sia convinto che il Genoa sia - in sé - il Real Madrid, tenuto ostaggio (da decenni !!) da una specie di sortilegio del Demonio.

Se così è, tra Cecco e gli ultrà, ci sarebbe, non ostanti le apparenze, una sola differenza: per il primo lo strumento del Maligno è il tecnico di turno (si chiami De Canio o chi per lui), per i secondi il Proprietario di turno.

Mi pare strano però che si possa credere che il Genoa non vince scudetti da 80 anni non ostante abbia i tifosi migliori di Italia (a detta degli stessi, peraltro N.d.R.) e le squadre più forti (sempre a detta degli stessi N.d.R.). Ammetto che, se non si mettono in discussione le premesse, la conclusione del complotto del maligno è effettivamente la più probabile. Ma siamo sicuri che siano corrette le premesse ?

Io sono convinto di no.

Che Genova sponda rossoblù sia patria del presumìn e di un orgoglio tanto smisurato quanto ridicolo (sul tipo: se non vinciamo la gara la colpa è del traguardo che non ci merita) e che questo, unito alle ansie patologiche, sia la principale causa degli insuccessi sportivi (e non solo). L'unica cosa che non è cambiata in 80 anni di sconfitte sono i tifosi (e i genovesi): questo secondo me non può essere un caso.

E lo stesso mi pare possa applicarsi, al di là delle insignificanti vicende sportive, a tanti piccoli guasti di Genova (e dell'Italia), convinta che la gradevolezza del suo clima e panorama le attribuisca automaticamente e di diritto la palma della migliore città d'Italia (o di Stato del Mondo: tanto c'è il sole e la Pizza !), senza che sia necessario impegnarsi in nulla (poi chi consulta le statistiche sulla qualità della vita o chiede più semplicemente in giro che si pensa di Genova, dei genovesi, dell'Italia e degli italiani ha delle sgradevoli sorprese).

A me piacerebbe che ci si svegliasse e che ci si accorgesse che la squadra di Gasperini è una buona squadra, che può arrivare ai play off, e che solo con una eccezionale dose di umiltà (prima di tutto fuori dal campo) potrebbe arrivare in serie A. E che essa, invece, lasciata nelle mani delle solite fisime, finirà a un insuccesso, come in tutti gli anni precedenti.

Per dirla in modo letterario, se Manzoni avesse sciacquato i panni nel Bisagno invece che nell'Arno, son sicuro che nei Promessi Sposi avremmo letto  la storia dei Grifoni di Renzo Tramaglino e non quella dei capponi.

A me piacerebbe che i genovesi (gli italiani) la smettessero di ritenersi razza superiore per diritto divino e si rimboccassero le maniche (per costrruire e non per distruggere).

C'è differenza tra costruire una Superba città ed essere, più semplicemente, dei superbi.

 

Principe Myskin

 

 

Genoa, 7 marzo 2007

 

 

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