Mi vengono le vertigini

di Cecco Angiolieri

 

Nel mio pezzo dal (significativo) titolo “Ma se non avessimo vinto...non lo avrei mica detto” avevo scritto “Ora io dico - e qui le penne dei censori si ergeranno come davanti al viagra – se dopo tanti esperimenti ne provassimo uno ulteriore, non nuovo, e in cui peraltro la società è allenatissima ed espertissima, e cacciassimo Gasperini?”

Come immaginavo, le penne dei censori si sono erette (beate loro…), anche perché i censori - quelli di professione, dico - nelle pieghe del loro conformismo razionalista possono vantare delle riserve di stupidità persino superiori alle mie.

Ed è per questo che mi sono molto stupito nel leggere l’articolo del Principe, il cui contenuto, in sé e per sé, peraltro, condivido pienamente, in particolar modo nel punto in cui si stigmatizza la mancanza di umiltà dei Genoani, caratteristica che è insieme dote e difetto, e nella quale il Principe, in verità, eccelle certo non meno di me: perché nessuno di noi, se non pensasse di appartenere al Genoa come ad un fenomeno unico e che va molto ma molto oltre il fenomeno calcistico, continuerebbe a perdere tempo ed energie di fronte ad un mondo che ormai ha la stessa credibilità dell’Istat.

Ma tornando al mio articolo, debbo dire che sono rimasto dispiaciuto che il Principe, probabilmente insieme a chissà quanti altri, non ne abbia compreso lo spirito, quello di un autore che spesso è incazzato e sarcastico prima di tutto con sé stesso e con le sue idee .

Ma poiché il Principe certo non è uno stupido, devo dedurre che non sono stato sufficientemente chiaro io, e allora didascalicamente chiarisco: il titolo, spesso, serve a dare la chiave di lettura, quel “Ma se non avessimo vinto...non lo avrei mica detto” dà, o dovrebbe dare, una chiave di lettura di sarcastica provocazione, e a togliere ogni dubbio avrebbe dovuto essere la frase “se dopo tanti esperimenti ne provassimo uno ulteriore, non nuovo, e in cui peraltro la società è allenatissima ed espertissima, e cacciassimo Gasperini?” nella quale l’inciso “in cui peraltro la società è allenatissima ed espertissima” avrebbe dovuto dare l’idea (ma evidentemente non l’ha data) della provocatorietà della proposta.

Ciò che non era provocatorio, ma reale, era invece la grande perplessità sulle scelte di Gasperini, (il quale, a proposito di umiltà, mi sembra abbia dimostrato di averne pochina) che francamente, oltre ad apparirmi del tutto illogiche e rischiosissime, mi sembrano dettate da uno spirito talebano, di cui farei volentieri a meno, nel calcio così come nella vita.

E’ davvero incredibile per me pensare che un po’ di sarcastica provocazione possa essere scambiata addirittura come sintomo di instabilità da furor panico, che nel mio caso, poi, davvero non ha più alcuna ragion d’essere, visto che dopo le vicende del mondo calcio nell’ultimo decennio, preoccuparsi dei risultati sul campo, sarebbe come farsi venire le vertigini guardando i cartoni animati di Will il coyote e del road runner BIP BIP.

Le ragioni per cui seguo il Genoa e ancora scrivo qui, appartengono ad un irrazionalissimo ( e perciò vero) sentire l’amore per una entità, il Grifo, che in verità con il calcio per me ha ormai poco, molto poco da spartire.

Un ultima cosa: visto l’aria che tira e lo spirito che aleggia nell’ambiente, ricordando l’incipit del mio più celebre pezzo S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;s'i fosse vento, lo tempestarei; s'i fosse acqua, i' l'annegherei;…” quando sarò arrestato per il reato di associazione con finalità di terrorismo e strage, ricordatevi di mettere una lima nella pagnotta…

 Genoa, 10 marzo 2007                        

  Cecco Angiolieri

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