Un po' di umiltà

Gasperini è buon allenatore, le squadre a mio parere sono messe bene in campo e la lettura della gara è sempre buona e attenta; da anni non vedevamo giocare, pur se a comprensibilissimi sprazzi, così bene il Genoa, e al momento sarei felice se restasse con noi per molti anni.

Ribadito questo, però, credo sia giunto il momento, dopo tanti articoli di peana nei confronti del mister, di parlare un po' fuori dai denti, e ora ho intenzione di farlo.

Non esiste squadra che non debba adattarsi, almeno in minima parte, all'avversario che ha davanti: anche Mourinho e Capello, quando serve, cambiano qualcosa in funzione delle caratteristiche dei giocatori che si trovano davanti. Gasperini no, o meglio non sempre. Gli ultimi risultati buoni, soprattutto in trasferta, li abbiamo fatti con maggior umiltà, e non è un azzardo sostenere che, come fa il Napoli, se prima cerchi di non prenderle, con i giocatori che hai prima o poi un golletto lo infili, come è successo a Trieste. Magari si riserverà il gioco spumeggiante per Marassi, ma quando viaggi almeno torni a casa col paniere pieno; credo quindi che questo oltranzismo del bel gioco e dell'attacco paghi fino ad un certo punto, tant'è vero che il gioco sparagnino di Reja anche a Napoli sta per essere rivalutato. E io credo che un buon allenatore sia tale quando sa avere una duttilità tattica maggiore di quella che sta dimostrando troppo spesso il buon Gasperini. In soldoni a Bologna e a Piacenza ci siamo buttati all'attacco con tre punte e tre difensori, e quando giochi contro squadre del tuo livello, in trasferta, e magari hai anche qualche uomo in cattiva condizione o ancora da inserire appieno negli schemi questo non te lo puoi permettere. Allora sarebbe meglio ripiegare su tattiche un po' più accorte, per l'appunto con una maggior dose di umiltà. Umiltà che, per esempio, hanno avuto i ragazzini e l'allenatore che hanno vinto il Viareggio. Perchè è vero che quello è calcio giovanile, ma è anche vero che proprio la Coppa Carnevale è anche l'unico traguardo che, ad oggi, ha raggiunto Gasperini, e, se mi è concesso dirlo, con un peso specifico - allenando la Juve - molto più basso di quello della vittoria di Lunedì. Vittoria che, tra l'altro, il mister ha commentato in TV in maniera molto sbrigativa, spero per l'eccesso di concentrazione sulla prima squadra e non per la mancata convocazione del proprio figliolo.

E allora proviamo a vedere se, con un bagnetto di umiltà, riuscirà anche la prima squadra a centrare quello che ormai, dopo la campagna acquisti di Gennaio, è un obiettivo raggiungibile.

 

Genoa, 24 Febbraio 2007

Liaigh