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di Cecco Angiolieri

La prima sensazione, dopo il primo tempo, era che fisicamente in questo momento eravamo sulle ginocchia, la seconda sensazione era  che fosse  proprio vero che al posto dei piedi avessimo le rotule.

Alla fine del primo tempo bisognava prendere atto in questo momento non riusciamo piu' non dico a correre, ma neppure marciare a passo veloce, e avanziamo invece a passo strascicato. In questa situazione cercare di ritrovare gli schemi della prima parte del campionato sembra un esercizio di fantasia più che un obbiettivo.

In mancanza di corsa, nessuno riesce a dettare il passaggio, e men che meno si libera a cercare un corridoio in profondità, o a cercare una veloce triangolazione smarcante.

Ed era  proprio questa la chiave di lettura della partita sino a quel momento

Non ho la minima idea di come si debba affrontare e men che meno come si possa superare una simile crisi atletica, ma fortunatamente (per me e per tutti) non sono l'allenatore ne' il preparatore atletico della squadra, e non tocca a me affrontare spinosissime problematiche.

Poi arriva il secondo tempo, e la sensazione sembra rimanere  sempre la stessa, con due dettagli, che - come spesso sanno fare solo i dettagli - cambia le carte in tavola e il risultato.

Il primo dettaglio e' che finalmente giochiamo in 11, essendo stato sostituito il "felis marmoreus" sedicente Di Vaio, che ora sta diventando un caso davvero imbarazzante, che sarebbe stato abbastanza facile evitare, semplicemente sottoponendo il giocatore, che mi sembra una condizione atletica penosa, ad una seria  preparazione e solo alla fine di questa, incominciare gradualmente ad impiegarlo, magari incominciando a farlo negli ultimi minuti delle partite, come facevano i vecchi allenatori di un tempo...

Gasperini con il volerlo schierare sin dall’inizio e senza la minima preparazione fisica (ma possibile che non si accorga che il poveretto non ha neppure la forza di tirare?) sta bruciando il giocatore, esponendolo a brutte figure che sarebbero evitabilissime, alimentando inutili polemiche e rischiando di far perdere punti alla squadra.

Tra l’altro, visto che l'allenatore e' pagato dalla società, potrebbe fare a meno di sottolinearne impietosamente gli errori, evitando di farlo giocare almeno sin che si trova in questa condizione.

Il secondo dettaglio e' che anche il Brescia, per nostra fortuna, non si trovava in migliori condizioni fisiche, tanto e' vero che nel secondo tempo le due squadre giocavano in non meno di settanta metri, ed erano lunghissime.

E a parita' di stanchezza vince la squadra che ha la miglior cifra tecnica.

Nel caso di specie, indubbiamente il Grifone. 

 Genoa, 10 marzo 2007                        

  Cecco Angiolieri

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